Abbiamo adottato un modello di organizzazione e gestione che definisce norme comportamentali e individua i presidi di controllo che devono essere adottati al fine di prevenire il rischio di commissione dei reati previsti dal decreto 231 del 2001 ed escludere o limitare le conseguenti responsabilità amministrative in capo all’ente.
Il modello è costituito da una parte generale e da diverse parti speciali.
La parte generale, oltre ad illustrare la ratio e i principi del decreto, delinea gli elementi costituenti le componenti del modello.
Ciascuna parte speciale contiene l’analisi normativa dei singoli reati richiamati dal decreto ed i principi generali di condotta ai quali dovranno ispirarsi i comportamenti in tutte le “attività sensibili”. All’interno di ciascuna “attività sensibile” vengono individuate le funzioni aziendali coinvolte, gli specifici reati astrattamente ipotizzabili, le relative modalità di commissione o le condotte strumentali alla commissione degli stessi, nonché i “controlli preventivi”.
La metodologia utilizzata per la predisposizione del modello tiene conto dei più significativi pronunciamenti giurisprudenziali, delle migliori prassi applicative del decreto, delle linee guida ANIA per il settore assicurativo.
L’organismo di vigilanza è un organo monocratico costituito da un professionista esterno in possesso i requisiti di autorevolezza, competenza e comprovata esperienza in materie attinenti la 231. L’organismo di vigilanza è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione in data 14 dicembre 2018 e il suo mandato è triennale.
Per l’espletamento dei compiti assegnati, all’organismo di vigilanza sono riconosciuti tutti i poteri necessari ad assicurare una puntuale ed efficace vigilanza sul funzionamento e sull’osservanza del modello.
La descrizione di dettaglio dei poteri e dei compiti dell’organismo di vigilanza è riportata all’interno del modello.