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Da campo profughi a sviluppatore front-end: la storia di Mudrick

Mi chiamo Mudrick e sono nato a Zanzibar. Sono cresciuto in Kenya e attualmente vivo in Germania. Venire qui non è stata proprio una scelta.

Inizialmente mi sono trasferito in Ucraina nel 2022 perché volevo studiare sicurezza informatica. Tuttavia, tre mesi dopo il mio arrivo è scoppiata la guerra e ho dovuto lasciare il Paese e cercare rifugio altrove. È stato un viaggio difficile e stressante, ma ringrazio Dio di essere arrivato in Germania.

Quando sono arrivato in Germania, non conoscevo nessuno, non parlavo la lingua e non sapevo cosa aspettarmi. Ho affrontato diverse sfide, tra cui il razzismo. Quando sono arrivato dall'Ucraina, avevo una spalla ferita, ma non potevo accedere a cure mediche adeguate a causa della barriera linguistica e delle difficoltà amministrative. È stato un periodo difficile per me.

La mia terapeuta mi ha presentato un'opportunità formativa in Germania. Mi ha incoraggiato a iscrivermi a una scuola che offriva istruzione gratuita, il che ha cambiato la mia vita. Ho immediatamente inviato un'e-mail alla ReDi School, ho ricevuto una risposta e sono stato invitato a un colloquio. Con mia grande sorpresa, la scuola mi ha fornito un computer e le risorse necessarie per sostenere il mio apprendimento. Non avevo mai posseduto un laptop prima.

Ho completato due semestri alla scuola, ma mi sono reso conto che avevo bisogno di studiare da solo per migliorare le mie competenze. Sapevo che trovare un lavoro nel mio campo richiedeva uno sforzo supplementare, quindi mi sono dedicato allo studio autonomo.

Vivere in un campo profughi rendeva ancora più difficile concentrarsi sugli studi. L'ambiente non era favorevole all'apprendimento: c'era rumore, distrazioni e mancanza di privacy. Nonostante ciò, sono rimasto determinato. Ho trascorso un anno intero in biblioteca migliorando le mie competenze e preparandomi per opportunità di lavoro.

A un certo punto, ho accettato un lavoro temporaneo in un supermercato. Tuttavia, il lavoro era fisicamente impegnativo e la barriera linguistica lo rendeva ancora più difficile. Dopo un mese, ho deciso di licenziarmi e concentrarmi sulla mia passione: la tecnologia.

Ho continuato a candidarmi per diversi lavori e finalmente ho avuto l'opportunità di sostenere un colloquio per una posizione di sviluppatore frontend. L'azienda ha visto del potenziale in me e ha deciso di darmi una possibilità. Molti rifugiati hanno difficoltà con la lingua. Tuttavia, continuo a imparare il tedesco mentre lavoro e credo che sia essenziale per la crescita professionale.

Il mio consiglio a chiunque stia vivendo un'esperienza simile è: non arrendetevi. C'è sempre speranza. Continuate a lottare per ciò che amate e siate perseveranti. Guardando al futuro, voglio restituire qualcosa alla comunità. Ho avuto la fortuna di ricevere un'istruzione gratuita e voglio creare opportunità per altri rifugiati che si trovano in una situazione simile.