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The Human Safety Net vuole innovare e creare soluzioni assicurative inclusive per offrire alle famiglie vulnerabili protezione e un ambiente più sicuro.
Due nuovi progetti pilota sono in fase di sviluppo per il mercato malese e quello italiano
Una delle principali sfide che le famiglie che vivono in contesti vulnerabili devono affrontare quando si sentono abbastanza forti da ricominciare a volare da sole è la mancanza di protezione e di un ambiente sicuro che le sostenga.
Offrire protezione e un ambiente sicuro è lo scopo principale del business assicurativo, ma purtroppo questa parte della popolazione viene solitamente lasciata indietro. Di conseguenza, i prodotti assicurativi non rispondono alle loro esigenze specifiche o sono proposti a prezzi non accessibili.
Nell'ambito del suo programma di innovazione sociale d'impresa, The Human Safety Net ha deciso di riunire esperti assicurativi di Generali, ONG partner, università e associazioni nazionali con l'ambizione di creare soluzioni assicurative inclusive.
Nel 2022, 26 giovani talenti di Generali si offriranno volontari per contribuire a questo programma innovativo. Per sei mesi, dedicheranno parte del loro tempo allo sviluppo di alcune soluzioni concrete per rendere questo programma una realtà. Il programma sarà sperimentato in due Paesi: Italia e Malesia.
In Italia, lavoriamo con la nostra ONG partner Fondazione L'Albero della Vita. Nella prima fase, il progetto pilota si concentrerà sulla creazione di una comprensione più approfondita e di un elenco dettagliato del tipo di protezione che tale assicurazione inclusiva dovrebbe offrire e delle condizioni necessarie per renderla accessibile alle persone.
In Malesia, l'ambizione è quella di creare assicurazioni inclusive e renderle accessibili al 40% della popolazione. Per raccogliere questa sfida vitale, The Human Safety Net ha creato un team misto con i giovani talenti di Generali supportati dall'Università di Oxford, dal LPPKN (National Family and Population Board), dalla MASW (Malaysian Association of Social Workers) e dall'Università Putra Malaysia.
Entro 6 mesi, entrambi i progetti pilota dovrebbero dare i primi risultati.