- I servizi finanziari, culturali e di supporto sono sfide significative per i rifugiati che avviano un'attività in proprio in tutta Europa
- Le organizzazioni che sostengono i rifugiati possono consentire il successo attraverso l’influenza, la condivisione delle conoscenze e la misurazione dell'impatto
- È necessario rafforzare la collaborazione a lungo termine tra imprenditori rifugiati e sostenitori nell'ecosistema finanziario e politico
Imprenditori rifugiati: una mappatura degli ecosistemi europei per superare le barriere
Sostenere l'imprenditorialità tra migranti e rifugiati è un modo efficace per includerli nelle economie locali. Gli imprenditori appena arrivati hanno maggiori probabilità di coloro che vi sono nati di avviare una nuova attività in quasi tutti i paesi OCSE, ma il tasso di sopravvivenza delle loro attività è inferiore a quello degli imprenditori locali.
Questo studio ha mappato gli attori chiave a sostegno degli nuovi imprenditori in 10 mercati in Europa (Austria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito) raccogliendo le opinioni dei professionisti sulle attuali strutture e barriere e selezionando buone pratiche. Il rapport evidenzia le opportunità per rafforzare il sostegno per i nuovi imprenditori sia a livello di ecosistema che di programma.
La ricerca qualitativa è stata condotta da gennaio a giugno 2020 attraverso una revisione documentale della letteratura accademica sull'imprenditorialità dei rifugiati e dei migranti. Impact Hub ha condotto interviste approfondite con 35 imprenditori, organizzazioni di supporto, fondazioni e agenzie governative in tutta Europa.
La ricerca ha dimostrato che gli imprenditori nuovi arrivati devono affrontare ulteriori barriere all'imprenditorialità rispetto ai locali. I principali sono legati al loro status giuridico, alla mancanza di competenze linguistiche, a capacità imprenditoriali limitate e scarsa conoscenza del contesto locale. E infine, ci sono ancora grandi difficoltà nell'accesso ai finanziamenti. Pertanto, le loro esigenze differiscono dalle esigenze degli imprenditori nati nel paese ospitante e differiscono anche in modo significativo in base alla fase di sviluppo dell'impresa.
Gli imprenditori rifugiati e migranti si concentrano molto spesso su settori con requisiti di ingresso bassi dove possono fornire valore in base al loro background culturale o all'esperienza di reinsediamento. Sono spesso concentrati sulla sicurezza di un reddito regolare e spesso creano impatti sociali positivi fornendo beni e servizi utili alla loro comunità di migranti, attraverso la catena di approvvigionamento al paese di origine o assumendo altri migranti.
Lo studio fornisce raccomandazioni per rafforzare l'imprenditorialità dei nuovi arrivati e una guida per supportare le organizzazioni, i centri per l'impiego, i fornitori di servizi finanziari e le organizzazioni comunitarie di integrazione sociale mirate a fornire un supporto imprenditoriale continuo, dall'idea alle fasi di crescita fino alla scalabilità.
I risultati mostrano che in pochi anni sono stati compiuti passi da gigante nel settore, ma c'è ancora spazio per importanti miglioramenti. Ma dove? E cosa fare? Le barriere nell'ecosistema sono diffuse anche se alcune aree richiedono un'attenzione più urgente di altre, ad es. accesso ai finanziamenti e alla politica. Tuttavia, gli interventi rivolti ad un unica area non sembrano risolvere il problema. E se la risposta fosse in un ecosistema più collaborativo e basato su partnership?